fidùcia [fi'duʧa]
s.f
sentimento di sicurezza che deriva dal confidare senza riserve in qualcuno o qualcosa.
Dal vocabolario Italiano.
Che cosa è la fiducia? Chi ha fiducia? Chi non si fida?
Volendo analizzare queste tre piccole frasi e per farlo senza incorrere in errori occorre risalire alla personalità delle persone che devono o almeno dovrebbero ricorrere alla fiducia o avere fiducia.
Molto spesso si ricorre alla fiducia (come in politica) e lo si fa per obbligare le persone a votare un provvedimento o accettarne uno per non perdere lo status quo. Non vi è dubbio che è un sistema che forza la coscienza degli individui né annulla le convinzioni personali.
La fiducia è un’altra cosa, essa fa capo alla personalità della gente e né fa distinguere la nobiltà d’animo la propensione ad amare il prossimo al di la di ogni interesse. Gesù, pur sapendo, era estremamente pervaso di fiducia anche verso chi lo avrebbe tradito.
Chi ha fiducia vive serenamente senza aspettarsi i colpi che la vita, a volte, ci infligge ma anche in questo caso la serenità della vita è premio a se stessa.
Chi non si fida ha l’animo sempre esacerbato pervaso di sospetti e guarda al prossimo come un nemico pronto a colpire e quindi se può colpisce per primo.
Il sospettoso ha un fondo di cattiveria ingiustificato non supportato da fatti concreti.
Recentemente ho sentito dire a un nostro amico: “non ti fidare” Io penso che con questo suggerimento si è voluto istillare nell’animo di una persona un malessere ingiustificato non supportato da fatti concreti, una paura senza riscontri oggettivi.
Io per moltissimi (troppi) anni ho avuto fiducia in una persona, sorvolando ai tantissimi fatti che mi avrebbero dovuto mettere in guardia sugli aspetti negativi che questa persona aveva, sia nei miei confronti e sia nei riguardi della nostra attività, ma non mi pento per la fiducia che ho avuto, solo mi ha amareggiato il tradimento inaspettato e gratuito.
Che cosa dovrei fare ora? Dovrei modificare il modo di essere e quindi passare il resto della mia vita nel sospetto verso il prossimo? Non intendo assolutamente vivere in questa maniera io penso che il prossimo è come io lo voglio e come io lo tratto.
Uno stato d’animo sereno ci permette di relazionarci con tutti stimando ed essere stimati. Chi non riesce a vivere in questa maniera deve guardare dentro se stesso.
Alberto Di Francia
s.f
sentimento di sicurezza che deriva dal confidare senza riserve in qualcuno o qualcosa.
Dal vocabolario Italiano.
Che cosa è la fiducia? Chi ha fiducia? Chi non si fida?
Volendo analizzare queste tre piccole frasi e per farlo senza incorrere in errori occorre risalire alla personalità delle persone che devono o almeno dovrebbero ricorrere alla fiducia o avere fiducia.
Molto spesso si ricorre alla fiducia (come in politica) e lo si fa per obbligare le persone a votare un provvedimento o accettarne uno per non perdere lo status quo. Non vi è dubbio che è un sistema che forza la coscienza degli individui né annulla le convinzioni personali.
La fiducia è un’altra cosa, essa fa capo alla personalità della gente e né fa distinguere la nobiltà d’animo la propensione ad amare il prossimo al di la di ogni interesse. Gesù, pur sapendo, era estremamente pervaso di fiducia anche verso chi lo avrebbe tradito.
Chi ha fiducia vive serenamente senza aspettarsi i colpi che la vita, a volte, ci infligge ma anche in questo caso la serenità della vita è premio a se stessa.
Chi non si fida ha l’animo sempre esacerbato pervaso di sospetti e guarda al prossimo come un nemico pronto a colpire e quindi se può colpisce per primo.
Il sospettoso ha un fondo di cattiveria ingiustificato non supportato da fatti concreti.
Recentemente ho sentito dire a un nostro amico: “non ti fidare” Io penso che con questo suggerimento si è voluto istillare nell’animo di una persona un malessere ingiustificato non supportato da fatti concreti, una paura senza riscontri oggettivi.
Io per moltissimi (troppi) anni ho avuto fiducia in una persona, sorvolando ai tantissimi fatti che mi avrebbero dovuto mettere in guardia sugli aspetti negativi che questa persona aveva, sia nei miei confronti e sia nei riguardi della nostra attività, ma non mi pento per la fiducia che ho avuto, solo mi ha amareggiato il tradimento inaspettato e gratuito.
Che cosa dovrei fare ora? Dovrei modificare il modo di essere e quindi passare il resto della mia vita nel sospetto verso il prossimo? Non intendo assolutamente vivere in questa maniera io penso che il prossimo è come io lo voglio e come io lo tratto.
Uno stato d’animo sereno ci permette di relazionarci con tutti stimando ed essere stimati. Chi non riesce a vivere in questa maniera deve guardare dentro se stesso.
Alberto Di Francia